giovedì 7 febbraio 2008

dei viaggi ricordo più le sensazioni che le immagini

dei viaggi ricordo più le sensazioni che le immagini. mi chiedo se per tutti sia così. e forse il bello è proprio questo. sensazioni nette e surreali, di stupore, perdita, attesa e soprattutto l'emozione di mangiare una città, masticandola nelle sue vie, passo dopo passo, nella pioggia di un bicchiere di vino. di luoghi non ne so a memoria. preferisco le persone, per leggere tra i loro sguardi e i loro piedi quello che sanno dare e ricevere ogni momento. per sbirciare nei loro zaini alla ricerca di un segreto che si portano dietro come un bagaglio qualsiasi, da farsi rubare. le fotografie, poi, le uso come tutti per incastrare i momenti tra quattro angoli retti. per questo fatico ad esserne oggetto, perchè non mi vedo in un riquadro. le attese spesso mi rendono felice: è come rubare del tempo inaspettato, creato dalle circostanze. sono le attese che spesso mi permettono di guardare il mondo, anche tra le pagine di un libro. che mi permettono di disegnare un sentimento finora sfocato. sotto un cielo straniero, riesco sempre a sentirmi a casa. così, quando non trovo pace, cerco su altre strade la mia strada.

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