domenica 20 luglio 2008

mia mia

un messaggio di teresa mi ricorda che siamo fatte di nostalgie. nostalgia persino di quello che ancora dobbiamo vivere. abbiamo nostalgia di quello che siamo state, di quello che non abbiamo avuto, e nostalgia per quello che tra un po' saremo, cioè le noi stesse sempre incapaci di dominare le emozioni. quelle che le priorità non devono necessariamente Elencarle ma le conoscono a memoria nel loro cuore, e non le tradiscono mai. quelle che una lacrima la sera lava via la disillusione e costruisce sul sale nuovi "e domani...". quelle che le risate non bastano mai, e nemmeno i caffè, che chissà come mai ma quelli gustati con le Amiche sono sempre più buoni. quelle che scappano e ritornano, e nell'attesa del viaggio trovano la tranquillità che invece manca nei punti fermi della vita, quella fortunata che abbiamo, e che ci divertiamo a colorare con le sfighe da paolino paperino. quelle che baricco, e le sigarette, le paure sopra tutto. quelle che tu hai gli occhi che brillano e io i ricci che sobbalzano. e che per mano aspettano il sole che si nasconde dietro l'ultima goccia di pioggia. senza dimenticarsi mai di guardare in alto, però.

mercoledì 16 luglio 2008

ipse dixit

" In sostanza, è meglio sentirsi spronati a darsi una preparazione culturale perchè si gusta la poesia, piuttosto che credere di gustare la poesia come conseguenza dell'acquisizione di una preparazione culturale. "

(T. S. Eliot, Scritti su Dante)

mercoledì 9 luglio 2008

ottoluglioduemilaeotto


lo spirito di disillusione io lo comprendo ma non lo giustifico. non è che gli italiani dimentichino il loro passato. è che non gliene frega un cazzo, non sentono nemmeno l'odore della paura, anestetizzati come sono dalla droga e dalla televisione. una piazza non è una somma di numeri. sono occhi e storie, ed esigenze, e grida amare come zenzero nel cuore ferito, voglia di vendicare la libertà, bisogni primari che vanno al di là del pane quotidiano. giustizia che si spezza con la semplicità di un'ostia e miracoli che si moltiplicano come pesci transgenici. trasparente come un inganno tessuto a lungo e farcito con veleno. ammazzati dall'incoscienza e dalla disinformazione. ammazzati da noi stessi. da croci tracciate a caso in una cabina elettorale che serve solo a riempirci il portafoglio. e aule di tribunale farcite di giullari di corte. e soldi che passano e ripassano, sporchi di mafia sudore e sperma. e noi ridiamo forte per non cedere il passo. ridiamo perchè dalla resistenza di pochi siamo nati in molti. è facile ubbidire al pastore in un cielo estivo di plastilina. ululare di notte alla luna, quello è un po' più rischioso.