giovedì 18 settembre 2008

chiavi, cuori

che si gioca per vincere e chi vince è perduto
con una chiave ed un numero in mano
tutta la notte aspettare un saluto
e a pensare: “ti amo”
[ francesco de gregori : cardiologia ]




mercoledì 10 settembre 2008

avere stima di sè o fare finta di niente

mi assista il giusto o mi salvi il dubbio, decidere ora… no
insano sapere che cosa fare, avere fretta e restare a letto per ore ed ore.
cos’è il giusto, qual è il dubbio, il suo beneficio
avere stima di sé o fare finta di niente, dormire dormire dormire dormire
[ malfunk : il dubbio ]


tamburello con le dita sulle mie indecisioni, aspetto una risata profonda, e trovo aggettivi per le donne della mia vita. potreste far diventare specchi queste quattro mura, li prenderei a pugni, ma ugualmente continuerei a non vedermi.

giovedì 4 settembre 2008

come una primavera al contrario

è normale che a settembre capiti che tutto ciò che hai si sgretoli, senza neanche preoccuparsi di fare poco rumore. come una primavera al contrario. e oltre ai gesti - tua madre che tra una telefonata e l'altra ti spiega cosa riscaldare per cena, perchè se c'è una cosa che ti insegnano in questa famiglia è che bisogna prima di tutto occuparsi degli altri, anzi no, sacrificarsi suona meglio, qui si impazzisce ma per ascoltare tutti, consolare tutti, far sì che il mondo si addormenti serenamente; dover scrivere un sms a tuo padre per dirgli di non fare tardi al lavoro stasera; spulciare negli archivi lontani di un blog che senti improvvisamente come una scheggia nel petto e una vecchia coperta chiusa in un armadio, contemporaneamente; aver voglia di imparare, ma lontano dai libri ; fare attenzione a non vagare per strada con gli occhi troppo lucidi - anche le parole risuonano senza senso, come una pillola indorata per deglutirla meglio, perchè dai, nessuno davvero ti potrà mai dire che sei l'unica a sentirti così irrequieta, nemmeno instabile (sarebbe dopotutto una condizione come un'altra, l'instabilità), irrequieta.
e forse ti manca il teatro, forse ti mancano quei caffè rituali, forse ti mancano le persone intorno, un bicchiere di martini, o forse semplicemente una chiacchierata, di quelle che ti lasciano inebriata fino al giorno dopo.
smaltisco le mie conclusioni in un gesto simbolico, rapido e meravigliosamente irreparabile: taglio i capelli, che da sempre coltivano i dolori più radicati.

mercoledì 3 settembre 2008

c'è chi mi regala sogni

mio fratello mentre siamo in auto tenta di spiegarmi perchè le bottiglie di vino è meglio tenerle "sdraiate", dice il vino deve respirare insieme a ciò che lo circonda, dice proprio così.

poi. c'è gente da vedere, liste da spuntare, libri da imparare, una valigia da sistemare, singhiozzi da asciugare, urla da soffocare trattenendo il fiato.

e poi c'è chi mi regala sogni, e per questo tengo qua accanto una guida lonely planet di madrid che profuma di nuovo, per imparare a crederci.


" La promessa di esotici futuri mi è sempre parsa il perfetto antidoto alle delusioni del presente."
[ i figli della mezzanotte - salman rushdie ]