sabato 29 novembre 2008

le petit prince


toutes le grandes personnes ant d'abord été des enfants.

è che la neve rende tutto incredibilmente silenzioso. ed è facile lasciare tracce e poi voltarsi e vederle cancellate, secondo dopo secondo, da una natura testarda e non contraddittoria.

(c'è chi poi si fa logorare dalla propria città, e forse non averla, una propria città, fa in modo che la matassa si sbrogli più facilmente)


4 commenti:

  1. l'altro giorno ho giocato colla neve..
    è bellissimo il suono di queste parole..

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  2. La neve mi rimette in pace con il mondo...chissà perchè.

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  3. Neve,
    che bel suono questa parola,
    se ci pensi è esteticamente sublime.

    Lo sapeva bene Faber:

    Ma tu che vai, ma tu rimani
    anche la neve morirà domani
    [...]
    La terra stanca sotto la neve
    dorme il silenzio di un sonno greve
    [...]
    cadrà altra neve a consolare i campi
    cadrà altra neve sui camposanti.

    La neve, per De Andrè in Inverno.

    Se ci pensi,
    Neve,
    quattro lettere e un ossimoro:
    neve pesante, che sommerge la terra,
    neve leggera, che svolazza e si poggia sugli aghi di pino.
    Quattro lettere che accennano una simmetria, come per ricordarci la divina struttura dei fiocchi che la compongono.
    Quattro lettere vicine, simili, morbide; due vocali, due e che ben si accordano con la transitorietà dell'oggetto, che va e viene, che nasce, fa il suo corso, e si scioglie.


    Neve,
    cioè Candore, Bianchezza di carnagione, ed anche Canizie.

    E ancora:

    Neve, l'ultimo romanzo di Mauro Corona.




    ciao,
    era tanto che non commentavo :)

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