giovedì 25 dicembre 2008

hide and seek

e quando me lo immaginavo lo pensavo diverso, tutto qua, illusa com'ero di possedere una solida corazza alla quale appoggiarmi, e nessuno spazio ormai per occhi lucidi e acciaio nelle vene. disegno tre stelle sul muro a matita, le mie tre stelle: una a pavia, l'altra a genova, l'altra all'aprica. come possono delle amicizie dare tanto calore?, anche a questa distanza, in questo freddo di immobilità. non c'è niente da urlare niente da spiegare. basta esserci e ascoltare.
meno male che filippo timi ha scritto solo due libri finora, altrimenti mi farebbe troppo male, la sua sincerità; un uomo così, c'è da venerarlo o detestarlo, nessuna via di mezzo. a parlare di donne si rischia sempre di dire troppo poco. lui, con una punteggiatura tagliente, fa quasi paura nel suo descrivermi. non c'è niente da urlare niente da spiegare. basta piangere e ascoltare.
se fossi una canzone in questo momento, sarei hide and seek di imogen heap.
Blood and Tears
They were here first.

1 commento:

  1. questa canzone è un piccolo coltello di ghiaccio che taglia dentro..

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