lunedì 9 febbraio 2009

ti aspettavo all'ora del tè

dove sei, tranquillità?, che a lungo ti ho cercata ma forse ti eri persa nella nebbia in questo inverno senza fine. oggi però non avevi scuse, con tutto questo sole, in pianura senza far fatica ti aspettavo all'ora del tè - e invece sei scomparsa lasciandomi sul davanzale qualcosa che a vent'anni suonati non è ancora facile comprendere. mi hai portato in silenzio un'amica che arriva e ferisce di spalle, come i traditori che sanno di esserlo, e per questo non vogliono vedere in faccia colui che tradiscono.
si chiama cattiveria, e il sangue di queste ferite è sempre più nerastro ad amaro.

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