venerdì 13 marzo 2009

non so niente

di politica
di fotografia
di terra bruciata
di arte
di fame
di un fiume pulito
di vecchi vinili
di polvere
di cave di tufo
dei sogni che passano in testa alla gente

mio padre mi dice che, quando è uscito da casa sua, non aveva in tasca nemmeno un soldo, ha lasciato pure la sua bicicletta. e che ha lavorato per mangiare un piatto di minestra la sera, e per potermi dare un'istruzione.
gli dico che con una laurea in lettere non ci farò comunque niente.
mi dice che si può sempre coltivare la terra.

stanotte sognerò di coltivare carciofi e zucche giganti e poi di leggere erri de luca, la sera, con le mani distrutte.