giovedì 7 maggio 2009

dietro(dentro) questo camminare

ci vuole poco per accorgersi che non si sa niente delle persone che ci stanno intorno. non basta scambiarsi messaggi in settimana, scomparire, ricomparire. non basta passare da casa farsi lavare i panni sporchi e poi riprendere un treno, macinare chilometri, ricominciare, da capo ogni volta. sembra sempre di trovare una lavagna cancellata ma non limpida, ancora sporca di polvere di gesso, lasciata lì ad assorbire distanze.
non c'è nome non c'è storia dietro(dentro) questo camminare, suole spaccate dai ciottoli, unghie distrutte o mangiucchiate tra un cambio d'aula e l'altro. ma brillare di stelle ce n'è, come promesse in una coltre di smog e ipocrisie.
non posso vivere di persone perchè le persone non danno pane. caffè sì, e anche tisane fantasiose lasciate raffreddare all'una di notte, insieme a sogni di sale ma anche meno fragili, di bruciore e libertà. e se tu ci sei, ti aspetto, come ti ho aspettato fino ad ora, intrattenendomi con quintali di libri e tentando finchè posso di capire, finchè non diventi tardi troppo tardi.
il giorno però non dura a lungo, ci sono tramonti non sempre da fotografare e notti non sempre limpide di luna quasi piena come stasera. le notti le conto come fossero granelli di un rosario. i giorni li vivo da dentro come giudice di me stessa.

2 commenti:

  1. ..se fossi brava come te le avrei scritte io queste parole.
    Ma pur sempre parole sono e allora, da oggi, sgrano l'ennesimo rosario.
    Notte Neve.

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  2. Però, da fuorisede, ammetto che farsi lavare i panni sporchi prima di ripartire ha il suo perchè.

    (Scusami, il post era così bello e vero che ci mancava un commento idiota come il mio)

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