giovedì 29 aprile 2010

tempi

stamattina a lezione di francese si parlava di marocco e algeria. di deserti e oasi, di donne e scrittrici coraggiose, di colonialismo. mordendomi il labbro inferiore ho ricordato i mille dettagli del viaggio di mio papà - a volte, e dico a volte, spero di aver preso da lui quel pizzico di follia.

davanti al caffè dopo pranzo ero semplicemente felice di essere lì - i chiostri all'ombra, il glicine, i sassi rotondi sotto i piedi che fanno male - tutto era al suo posto, nel mio primo vero giorno di primavera.

sotto un salice piangente sulla sponda del ticino mi sono accovacciata intorno alle quattro e ho visto scorrere più parole che acqua, ma più acqua che lacrime, per fortuna. il fiume lento e largo, l'amica per la quale nessuna metafora è mai abbastanza, fili d'erba intrecciati a fare anelli improvvisati, che durano minuti sull'anulare destro ma secoli nei nostri pensieri.

stanotte guardo una luna limpida e sfacciata, getto le illusioni in una tazza di tè verde e le sciolgo insieme ad un cucchiaio di miele.

5 commenti:

  1. Oddio mi sembra d'essere una sorta di persecutore virtuale delle tue pagine, ma non posso fare a meno di commentare quando leggo pensieri scritti dal di dentro, e tu e pochi altri siete capaci di farlo, pero' oggi non ho voce, e ti lascio il mio pensiero che poi non è il mio.

    Sono salito sulla cattedra per
    ricordare a me stesso
    che dobbiamo sempre guardare le cose
    da angolazioni diverse.
    E il mondo appare diverso da quassù.
    Non vi ho convinti?
    Venite a veder voi stessi. Coraggio!
    È proprio quando credete di sapere qualcosa che
    dovete guardarla da un'altra prospettiva.

    L'attimo fuggente

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  2. stupendo.
    rachele, scrivi da dio! non c'è parola al posto sbagliato in questo tuo post, e che dolcezza, quanta dolcezza.. davvero son parole che sanno di primavera.
    ti ringrazio, perché è da mesi oramai che seguo il tuo blog, ma i cinque minuti leggendo i tuoi interventi sono sempre cinque minuti ben spesi.

    buona giornata!

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  3. Anche a me capita ogni tanto di cogliere quegli attimi perfetti in cui tutto sembra al suo posto ed io mi sento a posto. Sono fugaci ma si fissano nel profondo.

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  4. grazie a tutti davvero, vi mando un sorriso grande!

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  5. D'oh! Perchè non ce li abbiamo anche noi, i salici piangenti?

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