lunedì 31 maggio 2010

8 minuti

quando la gente scorge il mio tatuaggio e mi chiede di riflesso 'suoni uno strumento?', è difficile rispondere che no, ora come ora non suono nessuno strumento. ha tutto un altro senso, non immediato, non definito, soltanto mio e dell'inchiostro dentro la pelle.
ogni tanto quel senso profondo riaffiora e dura molto più degli 8 minuti spesi da Luciano a colorarmi di nero un pezzettino di pelle, qualche anno fa.
sabato sera ho passato una ventina di minuti in piedi appoggiata ad un cancello ad ascoltare suonare in acustico due quinti dei Brahaman; erano seduti in un vicolo buio a versarsi a vicenda bicchieri su bicchieri di sangue di giuda, separati tra loro da un tavolino instabile con su una abat-jour scassata e una maschera rossa rubata al carnevale veneziano. manuel agnelli era ad un metro da me e li ascoltava con la stessa attenzione e un sorriso molto simile al mio, tenendo il ritmo con le dita contro la ringhiera. tutta questa semplicità in uno spazio tanto ristretto mi ha resa felice.
alla fin fine questo è il senso: la musica è la sola cosa che non smetterà mai di sorprendermi.

1 commento:

  1. Un po' come quelli che si fanno tatuare le scritte Giapponesi , bisognerebbe chiedere se lo sanno il giapponese?... Ognuno si scrive dentro e fuori la pelle quello che gli pare.
    Il mio tatuaggio la gente lo guarda cerca di comprenderlo, poi sfinita mi chiede cosa significano quelle 5 lettere e quelle due cifre...
    dovrei spiegare in trenta secondi il perchè di una cosa cosi personale e profonda?, NO
    Cosi finisco per inventarmi ,a riguardo, sempre qualcosa..
    Non lasciare che la musica sia L'UNICA cosa che ti sorprenda sempre...
    Hai mai provato a guardare una pianta per piu' di dieci secondi, un ape, un campanile, una vecchina che fa il pane............

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