
il mio nickname
nevedimiele prende ispirazione dal ricordo del titolo di una compilation su cassetta che mi spedì
margherita una manciata di anni fa.
il giorno in cui dal cielo caddero pecore e miele mi diede subito una sensazione definitiva di
tranquillità ovattata, di natura sottosopra, di lentezza armonica ma imprecisa. è un'immagine che non si è mai sciolta definitivamente nella mia testa, rimane lì, a mezz'aria, a farmi compagnia, come le favole ben scritte.
oggi stando alla finestra a veder scendere tutta questa neve, e a sentirne le conseguenze, ho provato ad immaginare i fiocchi così leggeri e silenziosi e soffici e cristallini, uno per uno, a cadere in un
valzer lento e freddo. ho pensato ad un camino, a una coperta per terra, a tante cose semplici ed importanti che le persone si dimenticano andando di fretta, lavorando cinque giorni a settimana per ubriacarsi un paio di sere.
se singhiozzo prima di dormire è perchè so che la neve si scioglie, diventa poltiglia nerastra, la gente torna ad arrabbiarsi e a suonare il clacson per strada; e perchè c'è qualcosa di me che non so, nascosto sotto tanto candore, e il sole è l'ultimo a scoprirlo.