sabato 29 gennaio 2011

"ho qualcosa al cuore"

quando un'Amica mi ha scritto "ho qualcosa al cuore" è stato come quando mia mamma mi ha detto "ho qualcosa al cuore": avrei voluto rispondere "anche io mi sa che ho qualcosa al cuore, mi si è appena spezzato un po'." - si finisce col relativizzare tutto, ovviamente. le decine di ore passate a studiare per un esame diventano polvere e al loro posto arrivano altri bisogni, più imminenti, più concreti: la visita al museo del cinema di torino, un concerto a londra, un altro bagno a camogli di mercoledì mattina, una vetta che sembra troppo alta ma quest'estate chissà.
l'anno scorso ho scoperto che posso dormire meno, avere spalle più larghe, guidare più veloce, introiettare un dolore. non posso invece più fingere: preoccupazione, indifferenza, curiosità.

domenica 16 gennaio 2011

a / r

non sempre restare è più facile che andarsene. non sempre restare è una copertura, non sempre è una coperta, non sempre vuol dire essere i più deboli e nemmeno essere i più forti (la lotta, poi, non finisce mica). restare non equivale a combattere sul campo - andarsene non equivale a sputare sulla propria casa. l'identità di una terra è una croce ed un dono. l'identità non è geografica nè spaziale. è una mappa di noi che acquista valore solo quando viene persa. prima, è scontata.

vieni, vieniviaconme.