stamattina a lezione di francese si parlava di marocco e algeria. di deserti e oasi, di donne e scrittrici coraggiose, di colonialismo. mordendomi il labbro inferiore ho ricordato i mille dettagli del viaggio di mio papà - a volte, e dico a volte, spero di aver preso da lui quel pizzico di follia.
davanti al caffè dopo pranzo ero semplicemente felice di essere lì - i chiostri all'ombra, il glicine, i sassi rotondi sotto i piedi che fanno male - tutto era al suo posto, nel mio primo vero giorno di primavera.
sotto un salice piangente sulla sponda del ticino mi sono accovacciata intorno alle quattro e ho visto scorrere più parole che acqua, ma più acqua che lacrime, per fortuna. il fiume lento e largo, l'amica per la quale nessuna metafora è mai abbastanza, fili d'erba intrecciati a fare anelli improvvisati, che durano minuti sull'anulare destro ma secoli nei nostri pensieri.
stanotte guardo una luna limpida e sfacciata, getto le illusioni in una tazza di tè verde e le sciolgo insieme ad un cucchiaio di miele.
davanti al caffè dopo pranzo ero semplicemente felice di essere lì - i chiostri all'ombra, il glicine, i sassi rotondi sotto i piedi che fanno male - tutto era al suo posto, nel mio primo vero giorno di primavera.
sotto un salice piangente sulla sponda del ticino mi sono accovacciata intorno alle quattro e ho visto scorrere più parole che acqua, ma più acqua che lacrime, per fortuna. il fiume lento e largo, l'amica per la quale nessuna metafora è mai abbastanza, fili d'erba intrecciati a fare anelli improvvisati, che durano minuti sull'anulare destro ma secoli nei nostri pensieri.
stanotte guardo una luna limpida e sfacciata, getto le illusioni in una tazza di tè verde e le sciolgo insieme ad un cucchiaio di miele.
Oddio mi sembra d'essere una sorta di persecutore virtuale delle tue pagine, ma non posso fare a meno di commentare quando leggo pensieri scritti dal di dentro, e tu e pochi altri siete capaci di farlo, pero' oggi non ho voce, e ti lascio il mio pensiero che poi non è il mio.
RispondiEliminaSono salito sulla cattedra per
ricordare a me stesso
che dobbiamo sempre guardare le cose
da angolazioni diverse.
E il mondo appare diverso da quassù.
Non vi ho convinti?
Venite a veder voi stessi. Coraggio!
È proprio quando credete di sapere qualcosa che
dovete guardarla da un'altra prospettiva.
L'attimo fuggente
stupendo.
RispondiEliminarachele, scrivi da dio! non c'è parola al posto sbagliato in questo tuo post, e che dolcezza, quanta dolcezza.. davvero son parole che sanno di primavera.
ti ringrazio, perché è da mesi oramai che seguo il tuo blog, ma i cinque minuti leggendo i tuoi interventi sono sempre cinque minuti ben spesi.
buona giornata!
Anche a me capita ogni tanto di cogliere quegli attimi perfetti in cui tutto sembra al suo posto ed io mi sento a posto. Sono fugaci ma si fissano nel profondo.
RispondiEliminagrazie a tutti davvero, vi mando un sorriso grande!
RispondiEliminaD'oh! Perchè non ce li abbiamo anche noi, i salici piangenti?
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